“Erasmus +”, an educational experience that opens up new perspectives for study and life

Project Introduction

Project Description

**
Di ritorno dal Portogallo, gli studenti del Liceo “Urbani” raccontano i giorni trascorsi con i coetanei stranieri**

di Maria Ricca

SAN GIORGIO A CREMANO - Esperienza suggestiva e di grande qualità formativa quella che dal 6 marzo 2022 i sedici studenti italiani del Liceo “Urbani”di San Giorgio a Cremano, retto dalla dirigente scolastica Mariarosaria De Luca, classi 3I, 3G, 4I, 4H, hanno avuto l’opportunità di vivere, grazie al progetto “Erasmus +”, “Humanoid robots for a future world”. In viaggio per il Portogallo, con i docenti Annunziata Esposito e Ottavio Gelone (coordinamento della funzione strumentale Maria Rosaria Morra e della prof.ssa Marta Mazzei), hanno vissuto, parole loro, non solo un momento bellissimo, ma soprattutto “una lezione di vita”. Nei loro obiettivi c’era rappresentare al meglio la loro scuola e fare nuove amicizie da paesi europei.

Molto utili i primi giorni per ambientarsi e conoscere tutti gli altri fortunati ragazzi, portoghesi, greci e turchi, con i quali gli studenti dell’ “Urbani” hanno preso parte a molte attività . Innanzitutto quelle didattiche, come la presentazione dei reciproci lavori e la piccola competizione tra robot, grazie alla divisione in squadre miste, ed attività divertenti come la visita di alcune città vicine e… ballare fino allo sfinimento.

Il viaggio ha dato l’opportunità ai nostri giovani di apprezzare una vera e propria lezione di vita, e molti di loro hanno cambiato il modo di vedere e percepire le cose e le persone intorno. “Non è possibile spiegare a parole quello che abbiamo vissuto – sottolineano i ragazzi - possiamo solo dire quello che abbiamo provato per tutto il tempo, felicità, che può non essere la stessa per tutti, ma stare bene insieme unisce e regala un’esperienza che rimarrà per sempre nella nostra vita.

Ma qual è stato il punto di vista degli studenti degli altri Paesi? I nostri studenti li hanno intervistati, ed ecco le loro risposte.

Allora, Matilde, sapevi del progetto Erasmus prima di oggi e come ti sei sentita quando sei stata chiamata per questo?

“Conoscevo già questo progetto e, quando mi è stato chiesto di parteciparvi, ero davvero felice ed emozionata, perché alcuni miei amici mi hanno detto che l’Erasmus era un’esperienza che dovevo fare”.

Laura, abbiamo una domanda per te: con quale delegazione ti sei trovata meglio?

“Mi sono piaciute tutte, ma la mia preferita ovviamente è stata quella dall’ Italia, perché siete così gentili con me e con tutti. Mi piacete davvero”.

“Ci incontriamo ogni mercoledì e passiamo circa quattro ore a seguire i nostri sogni”.

“Sì, l’abbiamo fatto. Abbiamo partecipato alla Robocup junior tre anni fa, ma l’anno scorso è stata annullata a causa del Covid. Ora siamo davvero felici e orgogliosi di essere qui”.

“Ci sono molte cose che ricorderò: ricorderò il cibo, le persone e le cose che abbiamo imparato. Questa è un’esperienza che normalmente non si fa mai nella vita”.

Quali differenze culturali ti hanno incuriosito delle altre delegazioni?

“Sì, per esempio, il fatto che i ragazzi turchi non mangiano carne, e che l’accento dei ragazzi italiani sia molto interessante”.

"Thomas, pensi che questo progetto abbia migliorato il tuo lavoro di squadra e le tue capacità di comunicazione?

“Sì, certo, perché ho avuto l’opportunità di parlare con persone di diversi paesi, soprattutto italiani”.

Insomma, il progetto è piaciuto a tutti. E’ un’esperienza che non si può spiegare, bisogna solo viverla per capire quanto è bella.